CASTAGNOLA

Garfagnana

La frazione di Castagnola meritava la ribalta per motivi più lieti. Infatti, il paese è tra i più storici della Garfagnana ed oltre ad un paesaggio mozzafiato può contare su un caratteristico centro con viuzze larghe due metri, anche meno. Una trentina gli abitanti della frazione, ancora meno nel centro del piccolo borgo dove invece si trova l'abitazione di Ugo Canozzi. D'estate, il ritorno di qualche paesano che per motivi di lavoro ha lasciato Castagnola. Molte le leggende sul posto. «Sono veramente poche le case abitate - dice il sindaco di Minucciano, Maurizio Davini - la maggior parte delle persone si è rifatta un alloggio fuori dal centro. Che è rimasto come nel passato, viuzze e impossibilità di entrare per le auto». Castagnola si raggiunge dal lago di Gramolazzo, dopo la galleria, il bivio compare sulla destra e la strada sale fino alla frazione. Arroccato sul colle, a 775 metri di altezza, sovrasta il lago e ha sullo sfondo, a sud, le Alpi Apuane del gruppo Pisanino e Pizzo d'Uccello e a nord-est l'Appennino. Il paese è circondato da castagni, ma non prende il nome da essi: infatti, secondo leggenda, le origini di Castagnola dovrebbero risalire all'Impero Romano. Si racconta che l'attuale paese sia risorto in piccola parte sulle vecchie rovine di un castello chiamato "Castel D'Agnola" di proprietà di una certa contessa Angela. Il castello fu distrutto dai Romani ritenendo gli abitanti di Castagnola responsabili di un macabro fatto avvenuto nelle vicinanze del paese. Si era sempre detto che in località "Osteriaccia", dove oggi vi è la casa dei guardiani della diga del lago, vi passasse l'unica strada che seguiva il corso del fiume Acqua Bianca, e che vi fosse un'osteria dove i malcapitati viandanti venivano uccisi e mangiati. La leggenda nasconde una verità? Sono state numerose le ossa umane rinvenute durante la costruzione della diga. Dell'allora castello restano oggi soltanto alcuni ruderi di mura che lo circondavano e i nomi di "La Porta Vecchia" e "La Torre". I Canozzi. I primi casati presenti a Castagnola risalgono al 1600. Dei Canozzi da Agliano si parla dal 1800. Proprio questa zona, così come appunto la vicina e "rivale" frazione di Agliano, è quella in cui il cognome Canozzi è maggior presente anche se è riscontrabile su tutto il territorio comunale. Altre due leggende del paese riguardano la chiesa parrocchiale che si dice essere una delle novantanove fatte costruire dalla contessa Matilde di Canossa. Molto frequente anche l'antica leggenda delle "Campane sepolte in Podice". Si racconta che, forse a causa dell'erosione del fiume Acquabianca, si staccò una frana dal colle dove si estendeva il paese, che ne coinvolse tutta la parte sud-est, compresa la torre campanaria e le relative campane, che affondarono nell'acquitrino di Podice: qui si troverebbero ancora oggi.

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